Il "cappotto", più precisamente denominato "isolamento termico all’esterno, per pareti verti­cali, con intonaco sottile su isolante" è il sistema oggi e da oltre 30 anni più utilizzato in Europa per la coibentazione degli edifici civili, industriali, di servizio, nuovi o preesistenti.

Il sistema a "cappotto" è un insieme inscindibile costituito da elementi diversi, ma tra loro compatibili:

Lastre isolanti in polistirene EPS (noto anche come polistirolo) sinterizzato, a ritardata propagazione alla fiamma, dimensioni 1000x500 mm, con spessori tra 30 e 120 mm, squadrate a spigolo vivo, con massa volumica di 15 o 20 (o 25) Kg/m3, di qualità controllata e certificata dall'Istituto Italiano dei Plastici ”IIP". La timbratura ha colori diversi secondo la massa volumica delle lastre isolanti e deve essere accompagnata dalla striscia rossa, che identifica la qualità a ritardata propagazione di fiamma.

Collante rasante
per l'incollaggio delle lastre isolanti al supporto e per la formazione del primo strato di intonaco (armato) sopra le lastre stesse;
Rete di armatura, tessuto in fibra di vetro, per il rinforzo del primo strato di intonaco; Eventuale primer, quale prima protezione dell'intonaco rinforzato;
Finitura con rivestimento continuo sottile, di protezione dell'intero sistema agli agenti atmosferici; Sagome in lega leggera per i profili verticali e orizzontali; Ove necessari, tasselli di fissaggio profondo delle lastre isolanti;

Dopo l'installazione del sistema sono necessarie sigillature di tenuta ai contorni con le altre strutture. L’installazione del sistema è semplice, richiede però attenzione alle chiare istruzioni della sequenza di montaggio, con il rispetto di grammature, tempi e modi. Le attrezzature necessarie sono quelle usualmente richieste per l'applicazione degli intonaci tradizionali.

Composizione e applicazione del sistema a "cappotto"

Premessa non inutile: come già evidenziato i vari componenti del sistema a "cappotto", pur essendo diversi, costituiscono un pacchetto inscindibile le caratteristiche qualitative e comportamentali del sistema derivano, infatti, dall’assoluta compatibilità e dal sinergismo tra i vari suoi elementi, appositamente studiati e collaudati.

Supporti
Il sistema a "cappotto" può essere installato su tutti i supporti edili che presentano continuità e portanza: devono essere resi puliti e asciutti, secondo normale buona tecnica. Sono quindi necessarie le stesse operazioni di preparazione richieste per lavori tradizionali, come la rimozione di denti e sbavature di malta non coesa, tipiche di supporti nuovi o, per il restauro, la verifica di adesione e portanza d’intonaci, pitture, rivestimenti pree­sistenti, allontanando comunque ogni parte non perfettamente solidale con il supporto struttura­le e tutti i corpi/sostanze estranee. Se il sistema a "cappotto" rientra in progettazione, sono già predisposti i davanzali in lar­ghezza tale da contenerlo, risultando in ogni modo sporgenti di almeno 3 cm e muniti di gocciolatoio. Analogamente sono già predisposti in idonea lunghezza i cardini dei serramenti, i tiranti per pluviali, cablaggi, tubazioni, ecc. Negli interventi di ristrutturazione e recupero queste operazioni devono essere svolte ex-novo prima dell'inizio dell'installazione del sistema. Il prolungamento degli elementi di sostegno e dei prigionieri deve essere pari allo spessore delle lastre aumentato di 10 mm. Se l'isolamento non termina sotto un cornicione o un sottotetto è necessario predisporre le scossaline di contenimento, munite di spluvio, in larghezza come sopra ricordata. Secondo la natura e lo stato del supporto, la pulizia preliminare richiede metodi che vanno dalla spazzolatura al lavaggio o (idro) sabbiatura. Supporti nuovi in calcestruzzo o in pannelli richiedono, come di consueto, l'eliminazione di eventuali residui di prodotti disarmanti. In presenza di cavità, vespai, diseguaglianze di filo e planarità, superiori a 10 mm di spessore, eseguire i necessari riporti con malte addittivate con idonee resine in dispersione, per garantirne il perfetto ancoraggio, scegliendo l'inerte in granu­lometria adatta allo spessore da risarcire. Per spessori elevati è necessario inserire nelle malte una rete d’armatura.

Profili di partenza
Sono costituiti da specifiche sagome in lega leggera perforata, da posizionare in bolla median­te tasselli a espansione in acciaio. Eventuali vuoti di planarità sono risarciti con malta di cemento a presa rapida. I profili di partenza sono muniti di gocciolatoio e sono posizionati sotto la prima soletta interessata dall'isolamento. Nel caso di partenza da terra (marciapiede) il posizionamento sarà tale da lasciare c.a. 1 cm dal piano di calpestio.

Massa d’incollaggio (e di rasatura armata)
Preparazione:

Aggiungere a ogni confezione di collante il quantitativo indicato dal produttore del sistema, di cemento in polvere tipo Portland 325/425, senza alcuna aggiunta di acqua. Miscelare meccani­camente in modo da ottenere una massa omogenea, senza formare grumi, né inglobare aria. Lasciare la massa preparata in riposo, secondo le indicazioni. L’utilizzo della miscela deve avvenire entro il tempo indicato (in ogni modo congruo) dal produttore.

Incollaggio delle lastre in EPS
Spalmare in prossimità dei 4 bordi delle lastre un cordolo di massa collante largo almeno 3-5 cm e apporre alcune pastiglie (4-6) al centro delle lastre, larghe 7-8 cm. Il consumo di massa collante è specificato nella documentazione pubblicata dai produttori del sistema ed è ben esplicitato anche nelle certificazioni ufficiali. Il rispetto del consumo è vincolante per la fun­zionalità e resistenza di tutto il sistema. Per l'incollaggio delle lastre isolanti su superfici non minerali, quali lamiere (serbatoi), plastiche dure o rinforzate, legno, i produttori indicano il tipo di collante idoneo e le relative tecniche e metodi di fissaggio.

Posa delle lastre isolanti in EPS
Applicare le lastre partendo dal basso verso l'alto, posizionando il lato più lungo in orizzontale, a giunti verticali sfalsati (come un normale muro in mattoni), lo sfalsamento è eseguito anche in corrispondenza di spigoli e angoli. Comprimere con cura mediante frattazzo per far entrare in contatto continuo e completo il collante con il supporto. Tra lastra e lastra, sia in oriz­zontale, che in verticale, non devono esistere né vuoti, né rifluizioni di massa collante. Controllare assiduamente, mediante staggia, la planarità. In corrispondenza dei contorni di porte e finestre evitare di far corrispondere i fili dell'architrave e dei contorni verticali con quelli delle file delle lastre; attorno a questi contorni occorre inoltre lasciare una fuga di c.a. 1 cm da sigillare successivamente con mastice idoneo. i giunti di dilatazione strutturali devono essere rispettati e non possono essere ricoperti con il sistema. Questo viene fermato al bordo del giunto con appositi profilati, sui quali innestare, a fine lavoro, apposito coprigiunto. L’incollaggio delle lastre richiede un essicazione di almeno 12 ore e in ogni modo, secondo le condizioni climatiche e atmosferiche, tale da renderlo perfettamente esercibile.

Posa dei paraspigoli
Posizionare i profilati in lega perforata sugli spigoli verticali e orizzontali liberi, incollandoli su piccoli riporti di massa collante, preparata come descritto precedentemente. Operando una piccola pressione far defluire dai fori il collante e livellarlo con cazzuola. Non impiegare fissaggi meccanici, che non sono compatibili con il sistema.

Eventuale fissaggio meccanico (tassellatura)
Quest’operazione è necessaria quando il supporto presenta una superficie o strati sottostanti con scarsa resistenza meccanica. La tassellatura non serve a migliorare il potere adesivo del collante, ma evita eventuali sfaldamenti tra il supporto strutturale e gli strati sovrapplicati (intonaci, rivestimenti, pitture), sfaldamenti provocati dal peso e dalle sollecitazioni del sistema isolante. Dopo almeno 24 ore dalla posa dello strato isolante, si procede con forature, in dima di profondità, con idoneo trapano. 1 tasselli devono essere almeno 5 cm più lunghi dello spessore delle lastre e comunque devono inserirsi nella muratura portante per un minimo di 3 cm. Inserire i tasselli ed espanderli con l'apposita anima. Secondo la tipologia e il grado di coesione degli strati preesistenti sopra il portante strutturale, il numero di tasselli varia tra 4 e 8 per mq. I tasselli vengono inseriti a ogni intersezione di lastra (4/mq ) e inoltre +1 (6/mq) oppure +2 (8/mq) tasselli centrali a ogni lastra isolante.

Applicazione dell'intonaco armato
Si prepara la massa rasante e si applica con talosce di acciaio inox stendendo sulle lastre iso­lanti uno strato continuo e omogeneo, ottenendo uno spessore minimo di 1,5 mm. Su questa rasatura fresca viene stesa la rete di armatura, in fibra di vetro, allettandola completamente, eli­minando sacche di aria ed evitando pieghe e rigonfiamenti. Durante la stesura non viene aspor­tato materiale di rasatura, ma questo viene immediatamente ridistribuito sulla rete. Le estremità verticali e orizzontali della rete vengono sovrapposte con i teli vicinali, in modo da non formare discontinuità della armatura. La sovrapposizione è di almeno 10 cm. Riportare massa di rasatura in modo uniforme, fino a scomparsa completa della rete. Ove prescritto, in corrispondenza degli angoli delle aperture applicare, in diagonale, una fascia di rete di rinforzo, con dimensioni ca. 10x30 cm, annegandola completamente nella rasatura. Sugli spigoli verticali e orizzontali la rete deve rivestire non solo completamente il paraspigolo, ma deve essere estesa per almeno 30 cm oltre lo spigolo stesso. Sui bordi terminali del sistema (ad esempio inbottiti di finestre non interessate dall’isolamento) la rete deve essere incollata al supporto minerale. Sul profilo di partenza inferiore la rete è invece tagliata, senza farle formare risvolti. Accertarsi che ogni traccia di rete non sia più né visibile, né intuibile: risarcire con la massa di rasatura eventuali zone di scopertura anche parziale, applicando sempre sulla precedente rasa­tura fresca. Il consumo globale di massa rasante e lo spessore secco della rasatura armata otte­nuta devono corrispondere ai dati ufficiali pubblicati e certificati dal produttore del sistema. Consumi o spessori inferiori compromettono le caratteristiche di resistenza dell'intero sistema. In zone con particolare sollecitazione meccanica (logge, atri, corridoi, ecc.) è consigliato l'uti­lizzo di una specifica rete rinforzata o l'applicazione di un doppio strato di rete normale, ognu­no ben allettato nella massa rasante. La rasatura armata richiede l'essicazione (in condizioni meteo normali) di almeno 24 ore.

Eventuale applicazione del primer
Quest’operazione, qualora prescritta, è eseguita con i normali attrezzi (pennelli, rulli, spruzzo) e secondo le indicazioni di resa e tempi forniti dal produttore del sistema. L’essicazione minima di questo strato, sempre in condizioni climatiche normali, è di 8 ore.

Finitura con lo specifico rivestimento plastico continuo
Questo rivestimento costituisce lo strato più esterno del sistema a "cappotto" e ne conferma l'estetica finale. E’ applicato con gli usuali attrezzi, curandone la continuità e unifor­mità di spessore e di struttura. I consumi, i tempi e i metodi indicati dal produttore del sistema, secondo dati ufficiali e certificati, sono vincolanti sia per la resistenza agli agenti atmosferici, sia per l'estetica. Abbiamo già ricordato la necessità di evitare colori scuri, che provocherebbero pericolosi surriscaldamenti e deformazioni. La vastissima gamma di tinte utilizzabili e la facilità applicativa consentono di rispondere validamente alle varie esigenze architettoniche.

Sigillature
Per impedire infiltrazioni d'acqua, attraverso i giunti di connessione con altre strutture, si devono eseguire sigillature. Si possono utilizzare guaine, o idonei sigillanti: i prodotti devono essere compatibili con il sistema a "cappotto" e in particolare non devono con­tenere composti che danneggiano il polistirene.

Limiti applicativi in cantiere
Conservare le lastre in EPS e gli altri componenti del sistema al riparo dall'azione diretta del sole, pioggia e nebbia. Collanti, primer e finiture devono essere tenute al riparo anche dal gelo.

Durante la posa
Non applicare con temperature dell'aria, del supporto e dei prodotti inferiori a + 5°C o superio­ri a +30'C, né con vento forte, né sotto l'azione diretta di sole o pioggia, né su superfici surri­scaldate, anche se già in ombra. Predisporre idonea protezione provvisoria per riparare da infil­trazioni di pioggia il bordo superiore del "cappotto" in fase ancora esecutiva. Rispettare i giun­ti di dilatazione dei fabbricati: preposizionare le apposite guide di contenimento verticale delle lastre isolanti, inserire nel giunto il cordolo espanso, al termine della posa del sistema inserire il coprigiunto.

Il sistema a "cappotto" non presenta altri limiti applicativi oltre questi pochi e comuni alle tradizionali operazioni in facciata degli edifici. E' dunque un sistema semplice e logico: richiede il rispetto scrupoloso delle indicazioni relative alle varie fasi. Queste indicazioni riguardano metodi, grammature, tempi e derivano dall’esperienza e dalla ricerca applicata.

In particolare è richiesta attenzione per:

Posa delle lastre isolanti:

· Incollaggio con i metodi e le rese indicate, il non rispetto può essere causa di distacchi e crepe;

· Incollaggio su supporti stabili, puliti e asciutti, ma non surriscaldati o troppo assorbenti: il collante potrebbe "bruciare" disidratandosi e perdere coesione e tenacia;

· Posizionare le lastre isolanti senza formare vuoti di discontinuità, né rifluizione di massa collante dai bordi: in caso contrario si potrebbero verificare ponti termici piccoli, ma capaci di formare crepe;

· Verificare durante la posa la planarità e sistemarla con leggere pressioni mediante frattazzo largo: le aplanarità corrispondono a effetti estetici insoddisfacenti, né è possibile sistemarle successivamente con abnormi riporti di massa rasante o di finitura, che sfascerebbero il comportamento omogeneo alle sollecitazioni meteoriche e la uniformità di traspiranza al vapor d'acqua;

· sfalsare i giunti verticali delle lastre, sia sulle superfici piane, sia sugli spigoli e angoli; sfalsare i giunti orizzontali e verticali delle lastre rispetto ai corrispondenti fili di finestre e aperture: il non rispetto comporta la possibile formazione di crepe;

· formare la massa collante e rasante con il tipo e quantità di cemento indicato, senza aggiungere acqua e utilizzarla entro i tempi massimi (comunque congrui) indicati; attendere la presa completa, in conformità con le condizioni meteo, prima di proseguire con le operazioni successive: in caso contrario verrebbero compromesso le caratteristiche di adesione dell'incollaggio e le resistenze dello strato intermedio armato. Come si può osservare, queste raccomandazioni di attenzione sono esattamente quelle richieste per l'elevazione di una normale muratura in mattone.

Nell'eventuale fissaggio meccanico (tassellatura)
Eseguire i fori con buone punte, alla profondità prestabilita e regolata con dima montata sul trapano; eseguire la tassellatura nelle posizioni e con il numero/M2 indicati: forature slabbrate o sbrecciate o con dimensioni improprie, posizioni e numero di tasselli non conformi possono vanificare questa operazione importante per la stabilità degli strati tra il cappotto" e la struttura.

Stesura dell'intonaco armato

· Stendere lo strato in spessore conforme alle indicazioni, in modo omogeneo e pieno, allettare immediatamente i teli di rete, sovrapponendone i bordi, rivestire subito e completamente la rete d’armatura: in caso contrario questo strato destinato a sopportare le massime sollecitazioni termomeccaniche risulterebbe indebolito e compromesso, con pericolo di sfaldamenti e crepe;

· Applicare in condizioni meteo e di superficie idonee, per evitare bruciature, dilavamenti, gelo. Anche queste raccomandazioni sono tradizionali per la stesura di intonaci normali.

Finitura

· Applicare secondo tempi e metodi e condizioni indicate, sia l’eventuale mano di fondo sia il rivestimento come suggerito dal produttore e richiesto dalla buona tecnica di applicazione.